Conosciamo Silvia Contenti, classe 1985, dolcissimo accento toscano ed energia da vendere!
Come nasce la passione per il mondo del musical?
E’ stato un insieme di cose. Fin da bambina ho sempre amato molto cantare, cantavo nel coro della scuola della mia città e studiavo danza; mi appassionava molto l’Hip-Hop ed iniziai ad insegnare questa disciplina già a 18 anni. Mio fratello, Eugenio Contenti, già da piccolo amava mettere su degli spettacolini con i pupazzi o assieme ai suoi amici ed io volentieri gli davo una mano, così come lui collaborava con il nostro coro. Capii che le cose che noi facevamo a livello molto amatoriale erano una realtà professionale al di fuori del nostro piccolo mondo e questa realtà era il musical! ?Mi iscrissi all’università di medicina ma al contempo proseguii i miei studi di danza e canto. Spesso mi rendevo conto che, nonostante le mie giornate fossero lunghe ed impegnative, la mia passione per il musical continuava a crescere. Uscivo dall’università ed andavo a danza, rientrando a casa alle undici di sera; ascoltavo me stessa e mi accorgevo che il canto e il ballo non erano più l’hobby della mia vita, bensì qualcosa di più. Nel 2006 l’incontro con le realtà di Studio Musical contribuì a fomentare i miei dubbi, perché gli insegnanti mi spronarono ad andare avanti e mi premiarono per le abilità che dimostrai. Ma proseguire con la danza e tutto il resto non era più fattibile in concomitanza agli studi di medicina; decisi di prepararmi per tentare di entrare in accademia e darmi questo ultimatum. Se non mi avessero preso avrei continuato i miei studi e sarei diventata un chirurgo. Invece, entrai alla MTS di Milano nel 2007 e lasciai, così, la facoltà di medicina.
Qual’è stato il tuo primo approccio con Studio Musical?
Mi sono imbattuta in Christian a Ravenna, durante un campus estivo a cui ero iscritta per perfezionare l’Hip-Hop. Durante le mie pause pranzo lessi che Christian Ginepro teneva delle lezioni di musical che non volevo assolutamente perdermi, perché come ho detto, questo mondo mi attirava e mi piaceva molto. Mi propose di partecipare, pochi mesi dopo, a Roma Musical 2006 e non esitai a portarci anche mio fratello, con cui già avevamo una compagnia di teatro amatoriale. Gli insegnanti mi premiarono con lo “Specchio d’Oro” ed iniziai a capire che forse questa strada era proprio quella giusta per me. Ricevere consigli e riconoscimenti durante le lezioni e gli audi-stage, mi è stato di grande aiuto non solo per la mia formazione ma anche per la mia crescita artistica e personale.
La tua prima audizione?
Si è tenuta nel 2007 e devo dire che gli stage fatti con Studio Musical hanno giocato un ruolo importante perché gli insegnanti mi diedero ottime dritte che potei mettere in pratica in tutte le mie audizioni successive.?L’audizione fu per il musical Robin Hood. Il direttore della MTS mi autorizzò a partecipare consigliandomi di viverlo come uno stage, anche perché, frequentando una accademia non avrei mai avuto il permesso di prendere parte ad uno spettacolo. Il regista era Christian Ginepro, il coreografo Fabrizio Angelini ed il protagonista era il mio idolo, Manuel Frattini….immaginate quindi la mia gioia e con quale spensieratezza affrontai quella giornata! Non avevo alcuna pretesa o aspettativa, ero semplicemente felicissima di trovarmi lì. Mi hanno chiesto di cantare e di ballare; poi, al call-back ho recitato assieme a Manuel. Mi sono molto impegnata perché volevo fare bella figura davanti ai miei insegnanti e davanti al resto della compagnia ma non ho mai precipito dell’ansia o dell’agitazione. Nella prova di danza,ad esempio,feci qualche errore ma la affrontai sempre col sorriso! Non ho mai avuto il cervello così libero nelle audizioni a venire, sono stata molto fortunata e ne conservo un gran bel ricordo.Torno a casa e parto per la stagione estiva nel villaggio turistico quando Christian mi chiama per darmi il benvenuto nel cast! Il direttore della MTS, Simone Nardini, mi aveva autorizzato a prendere parte allo spettacolo e ad andare in tournèè. Da lì si sono aperte tante porte e mi si sono presentate tante opportunità, ho continuato a passare le audizione e a lavorare. Nardini mi ha sempre concesso di prendere parte ai provini e agli spettacoli e alla fine mi ha dato il Diploma Ad Honorem alla MTS sebbene avessi frequentato solo un anno. Gli sono molto grata per questo e per aver dimostrato grande umanità nel riconoscermi l’esperienza accumulata in tournèè, non era tenuto a farlo e quindi gli devo un sincero ringraziamento nell’avermi permesso di intraprendere questo percorso.
Com’è stato tornare a Studio Musical in veste di insegnante?
Un’emozione incredibile! Bello ritrovare la stessa atmosfera che avevo vissuto come allieva. Soprattutto il mio primo anno a RomaMusical, dove ho lasciato il cuore, è stata una grandissima soddisfazione perché ho sempre avuto stima di Christian e del suo team. Sentire che Studio Musical aveva fiducia in me e nel mio modo di lavorare mi ha dato una gran carica. Condivido molto il metodo di lavoro con il quale si svolgono queste lezioni, me lo sono sentito cucito addosso ed involontariamente ho sempre portato anche nelle mie classi questo stile. I ragazzi si sentono coinvolti, si divertono e si impegnano con maggior passione; nonostante si lavori sodo e non si perda mai la concentrazione, si ride tanto e non si sente la fatica perché l’ambiente è familiare e divertente. Ecco, sapere di poter far parte di questo team per me è sempre stata una bellissima cosa.?Passare dall’altro lato ti permette di toccare con mano la cura e l’attenzione che già percepisci da allievo, sai che sei seguito perché il team sa capire cosa ti serve per la tua crescita artistica. Da insegnante, ho potuto constatare come questo lavoro venga sempre fatto col cuore da Studio Musical. Trovare questo bell’ambiente lavorativo mi ha ancor più stimolato a proseguire questa collaborazione perché tale dedizione è un grande valore aggiunto che, a mio parere, non si trova in altri stage.
Attualmente quali sono i tuoi progetti?
Mi sono iscritta nuovamente all’università, approfittando del tempo libero a cui il Covid-19 ci ha costretto. Mi sono stati convalidati i miei esami già dati con la facoltà di medicina per conseguire la laurea in scienze motorie e ne sono molto felice perché ho piacere di chiudere il cerchio e di aver dedicato ancora un po’ di tempo alla mia formazione. Negli anni mi era sempre rimasto il pensiero di voler concludere l’università.
Ci sono diverse produzioni di musical vogliose di potersi rimettere in gioco ma la situazione Covid non rende la ripartenza facile perché i teatri faticano a comprare grossi spettacoli sapendo di non poter avere più di un tot di biglietti da vendere. Ma noi ci siamo e vogliamo ricominciare!
Continuo ad insegnare musical, non vediamo l’ora di poter ripartire anche nelle nostre scuole, in sicurezza e mantenendo la gioia di poter fare didattica in classe.?Insegnare è uno dei miei grandi amori e le tournèè hanno convissuto in modo ottimale con questo lavoro.
Per come sono fatta, però, vedo come progetto a lungo termine solo quello dell’insegnamento perché immagino che fra qualche tempo sentirò il bisogno di una certa stabilità e di fermarmi dalle tournèè. So già che non sarà per me una rinuncia, quando avverrà, piuttosto sarà un’occasione per continuare a sentirmi viva, custodendo il palco dentro di me e portandolo anche nella vita di altre persone.
Intervista a cura di Giulia Alvisi